Un logo viene spesso definito come simbolo, segno o emblema. Il marchio di un’azienda, un brand o una persona. Un logo però è molto più di questo: rappresenta un’identità che si carica dei pensieri e dei sentimenti che le persone sviluppano per il brand che rappresenta.
Spesso sentiamo dire che un ottimo logo deve “funzionare”, deve cioè essere qualcosa di consistente che aumenta la fiducia e la credibilità di un brand.
Ma cosa significa concretamente?
Significa che un logo deve essere progettato seguendo tre principi di base:
Il logo deve essere appropriato, cioè deve adattarsi al contesto che rappresenta.
Il logo deve essere distintivo, cioè deve avere delle caratteristiche che lo rendono unico e questa unicità nel corso del tempo lo renderà riconoscibile e memorabile.
Il logo deve essere progettato all’insegna della semplicità visiva, cioè deve essere concepito come qualcosa che non complica la percezione di chi lo guarda.
2. Il logo: un concetto in continua evoluzione.
Essendo un elemento che si colloca in un contesto che è in perenne evoluzione, in un mondo che cambia continuamente e in un mondo in cui le identità cambiano, si evolvono e si rinnovano, anche la modalità di rappresentazione grafica cambia.
Quando però pensiamo al logo non dobbiamo concepirlo come un elemento che fa parte solo del mondo contemporaneo: sin dalla preistoria l’essere umano ha sentito l’esigenza di comunicare le sue idee, i suoi sentimenti, i suoi pensieri attraverso i simboli. In allora non esisteva un linguaggio scritto, non c’era una vera e propria comunicazione orale e quindi i simboli erano di vitale importanza.
Il progetto di logo design di Job Formazione
Deduciamo da questo che:
Se ben utilizzato un simbolo ha una potenza illimitata ed ha un forte impatto sulle persone: ciò che sembra un segno è il mezzo attraverso cui viene espresso il messaggio di un marchio.
3. Loghi e tendenze:
Quando parliamo di logo sentiamo spesso parlare della parola tendenza: una parola a cui diamo una connotazione non positiva, ma che in realtà indica semplicemente una linea di direzione.
Come si origina una tendenza?cco l
Si origina nel momento in cui i designer sperimentano delle soluzioni coraggiose che vengono poi progressivamente imitate e variate.
Ci sono delle tendenze che hanno più forza, altre che costituiranno un’ulteriore evoluzione di queste stesse tendenze e altre ancora che invece spariranno.
Per meglio comprendere questa idea di evoluzione nel logo design abbiamo deciso di fare un excursus delle principali tendenze che hanno caratterizzato il 2003, il 2013 per poi concentrarci sulle ultime tendenze, avvalendoci del supporto dei report redatti dagli esperti di Logolounge.
4. Le tendenze del 2003:
Il 2003 racchiude tendenze diverse: Alcuni loghi utilizzano le “gocce” Droplets che si fondono e che simboleggiano l’unione e la convergenza.
Altri loghi quelli Refinement mantengono figure geometriche dal tratto semplice.
Loghi POP si incentrano invece sulle modalità espressive del target a cui sono destinati, in questo caso la cultura POP di fine anni Sessanta/ Inizio anni Settanta.
I loghi Natural Spirals utilizzano forme a spirale o a vortice poco artificiose che uniscono caos e geometria.
Non mancano i loghi Animorphic: tante aziende utilizzano per i loro loghi figure di animali seguendone la simbologia e adattandola alla loro identità.
Altri designer prediligono i loghi Alpha – Face: scelgono forme simili al volto umano percepite come molto più accessibili e amichevoli degli utenti.
AnimorphicDropletsGreenNatural Spirals
Ci sono però designer che preferiscono prendere figure geometriche essenziali e avvolgere delle sfere intorno ai loghi iniziando a creare una tridimensionalità nelle figure, parliamo in questo caso dei loghi Canted.
Altri designer giocano con le ombre: Si tratta dei loghi Shadows che utilizzano le ombre sfruttate in funzione del messaggio da comunicare.
Nel 2003 cambia anche l’idea relativa al concetto di trasparenza: un logo ben progettato non è più solo il logo riproducibile con facilità in un colore solido e non retinato; i loghi Transparency utilizzano la trasparenza costruita su più strati, utilizzando più colori.
I colori si adattano anche ai messaggi da comunicare, siamo in un periodo in cui aumenta la sensibilità verso le problematiche ambientali e l’attenzione delle aziende si comunica attraverso loghi Green, che non utilizzano più i colori convenzionali (Rosso, blu e bianco) ma il verde.
Si iniziano a inserire nei loghi anche dei segni grafici appartenenti ad altri contesti: Appartengono a questa categoria i loghi Punctuation e i loghi Labels.
Abbiamo infine i loghi Photo Icons (I designer prendono immagini, le isolano su uno sfondo bianco e ci abbinano il nome dell’azienda), Slinky (I marchi si esprimono attraverso disegni ordinati che offrono una percezione di fluidità e precisione), Wire (I loghi vengono creati con tratti dalle linee eleganti).
PopRefinementSlinkyWire
5. Le tendenze del 2013:
Il 2013 è un periodo di cambiamenti tecnologici ma anche l’epoca dei Social Media, una fase che spaventa il pubblico che teme di “restare indietro”.
Le aziende comprendono però che l’espressione della loro identità deve passare attraverso i prodotti digitali e la UI e invitano i Brand Designer a intervenire per progettare nell’ottica di far superare al pubblico quella paura del cambiamento mediante un linguaggio visivo in grado di trasmettere fiducia.
Progressivamente quei consumatori spaventati, grazie al lavoro dei designer non saranno più semplici spettatori ma attivi collaboratori nel processo di creazione dell’identità.
Non a caso tutti inizieranno a sentire l’esigenza d’identificarsi attraverso un logo: non parliamo più solo delle aziende ma anche delle singole persone, per tale ragione in questa fase abbiamo un boom di loghi e monogrammi personali.
La prima fase di questo periodo è una sorta di sperimentazione: qui si originano tendenze che avranno uno straordinario successo e altre che si riveleranno essere un drammatico fallimento.
Le tendenze nel dettaglio:
Molti loghi appartenenti alla categoria “Here” utilizzano l’icona a spilletta tipica delle mappe cartacee con un riferimento in questa fase al concetto di luogo e di punto di arrivo.
Altri invece tendono a seguire nella costruzione dei loghi la tendenza Crossed utilizzando forme di cerchi e linee che si incrociano.
Altri loghi “Wave” riprendono la forma dell’onda, dando allo spettatore un’idea di movimento e di continuità grafica.
I loghi Molecules sono incentrati invece sul concetto di precisione: l’obiettivo è quello di comunicare al consumatore che siamo in un contesto in cui tutto è posizionato alla perfezione senza lasciare nulla al caso.
I loghi Nature Mark riprendono i segni delle impronte della Natura esaltandone l’unicità: in questo modo il cliente percepisce che quel marchio è unico ma anche che ogni rapporto o prodotto è rispettato in forma individuale.
I loghi del gruppo Membrane hanno una costruzione che tende all’irregolarità che viene però coerentemente costruita e che quindi porta alla regolarità e all’armonia.
BracketingEyeletLine CraftMembrane
I loghi Formula si allontanano dall’idea del finito e mostrano tutti gli elementi che hanno portato a una determinata soluzione: questo viene fatto per raccontare al consumatore una storia che richiede il suo intervento per arrivare al prodotto finale.
Ci sono designer che creano loghi Bracketing, utilizzano cioè segni che hanno la stessa costruzione che vengono affiancati per creare un centro a forma di quadrato o diamante che diventa il fulcro del logo.
Questa costruzione crea volutamente uno spazio vuoto, grazie al quale il consumatore può sognare, inserendo in quello spazio la risposta che più si avvicina al suo obiettivo.
Abbiamo poi i loghi Eyelet che utilizzano una linea piacevole, fluida e percorribile con lo sguardo che permette a chi guarda di compiere una sorta di viaggio.
Infine, ricordiamo i loghi Slash che utilizzano il simbolo per comunicare l’idea di poter scegliere tra più opzioni, i loghi Written che utilizzano al loro interno una linea scritta a mano utilizzata per completare il messaggio da comunicare al cliente e i loghi Line Craft realizzati utilizzando un unico tratto di cui vengono messe però in rilievo le sfumature.
MonogramsNature MarksWaveWritten
I loghi Badges molto particolari perché utilizzano la forma tipica dei sigilli ufficiali apposti sui documenti importanti e spesso utilizzati per comunicare al cliente quel senso di approvazione e ufficialità.
I loghi Banners utilizzano invece i banner come spazio in cui aggiungere un messaggio di testo da comunicare.
Si diffondono molto i loghi Monograms che nascono dal desiderio degli individui di avere ciascuno il proprio marchio personale.
6. Le nuove tendenze:
Siamo in un periodo in cui oltre a creare marchi dall’aspetto aziendale ci si focalizza sempre più sul dare la giusta identità ai prodotti artigianali, con l’idea di trasmettere umanità al logo.
Essendo l’essere umano imperfetto si decide di valorizzare anche le imperfezioni, percepite come un elemento che dona alla rappresentazione il carattere dell’unicità.
Particolare importanza viene data alla biocompatibilità, all’eco sostenibilità sia nella simbologia che nei materiali utilizzati.
Abbiamo un richiamo all’estetica dell’Art Nouveau con modalità di applicazione che sono però più sobrie ed eleganti.
Si inserisce il rosa nei loghi aziendali senza attribuire al colore una connotazione di genere.
Alla componente visiva, si aggiunge un’attenzione al movimento e anche al suono.
Si aggiungono quindi degli elementi che sollecitano tutti i sensi dell’essere umano aumentando in questo modo la possibilità di costruire una memoria e un legame con il pubblico.
In questo modo si richiama la memoria di un’identità anche quando non abbiamo la possibilità di vedere il logo.
Le tendenze nel dettaglio:
I loghi BowTies si caratterizzano per le forme dure e taglienti che assumono una diversa connotazione in base a come vengono ruotate.
Quando però queste due forme si uniscono offrono a chi osserva una percezione di fiducia e stabilità.
Uvula prevede invece l’utilizzo della goccia presa nella sua singolarità, essa diventa lo spazio in cui raccontare la storia del cliente.
Rooters: L’elemento delle radici dell’albero viene inserito nei loghi con un tipo di rappresentazione semplice e coerente negli angoli e nella spaziatura.
I loghi progettati secondo questa tendenza mostrano quanto la natura o il cliente stesso possano essere insidiose nel tentativo di catturare e nutrire la vita e al medesimo tempo stanno a dimostrare che ciò che è complesso non è una sfida ma un qualcosa che può apportare valore e produttività.
Una vera innovazione è costituita dai loghi Reverse Stress: abbiamo linee orizzontali, grasse e lettere verticali sottili e stress delle lettere invertito.
Sono logotipi inadatti alle aziende conservatrici a capo dell’industria ma molto efficaci in settori di nicchia con un target di consumatori adeguato.
I loghi Loopers si sono caratterizzati per un utilizzo di soluzioni San serif come elemento che ha dato sicurezza a i designer nel quale è stato inserito spesso un elemento o un gesto visivo con l’obiettivo di dimostrare quasi una sorta di spontaneità del logo.
Over Arching: si tratta di loghi che si originano dall’unione del marchio e dei simboli, i marchi di parole si sovrappongono ai simboli e grazie alla configurazione ad arco percepiamo l’idea di portale o di finestra sull’anima di quel prodotto o sulla missione del cliente.
L’influenza dell’Art Nouveau dà origine alla tendenza Whiplash: le lettere sono entusiasmanti, abbiamo un omaggio alla natura e alle forme di vita; Vengono però abbandonati i colori psichedelici del movimento degli anni ’60, i colori vengono desaturati e si utilizza una sola componente visiva per esprimere lo stile.
Hand Dots: I loghi sono legati all’idea del “fatto a mano” quindi contemplano volutamente l’imperfezione come caratteristica tipica dell’essere umano.
Questa tendenza non riguarda lo stile del disegno ma il campo di punti disegnati a mano o applicati intenzionalmente male proprio per dare al consumatore questa connotazione umana.
L’imperfezione è ciò che fa sì che quei loghi siano percepiti come autentici.
AlmondsHand DotsLoopersMacaroni
I designer che creano loghi Super Traps sono ossessionati dall’artefatto tipografico concepito per contrastare l’inchiostro che si comporta male sulla stampa, si inseriscono infatti degli spazi negativi (chiamati “trappole per l’inchiostro”) al livello delle lettere più piccole in questo modo si poteva garantire la diffusione dell’inchiostro per completare il disegno originale.
Si tratta di loghi che hanno delle nuove forme di lettere che contengono queste trappole d’inchiostro ripensate secondo un’estetica tecnica innovativa che le rende accattivanti.
Un’altra interessante categoria è quella VariRay: si tratta dei loghi a raggi esplosivi che emanano luce ed energia e sono per questo molto coinvolgenti.
Per avere quell’effetto di esplosione e d’irradiamento di luce questi loghi sono inevitabilmente legati a una base di contrasto più scura.
Questa costruzione offre dei chiari vantaggi in termini di slancio, velocità, successo, chiarezza e tempo.
Molto audaci e innovativi sono i loghi Tight: si tratta di marchi caratterizzati da parole con crenatura stretta, in scala sequoia, realizzati con font alti e pesanti.
Sono elementi tipografici stretti, sicuramente ben incastrati e che nella loro percezione si mostrano come accattivanti, la problematica sta però nella leggibilità per poterli interpretare e leggere sarà necessario che chi osserva ci si soffermi con attenzione.
Menzioniamo inoltre i loghi che mettono al centro la figura definita “Almond” (Mandorla): la novità non sta nella forma utilizzata e declinata in molteplici contesti ma nel grande uso di questa forma nel linguaggio visivo soprattutto del 2022 (In particolare per tutto ciò che è organico e rispettoso dell’ambiente).
PinchedSuper-TrapsUvulaWhiplash
È una forma che può essere usata sia come protagonista che come coprotagonista e definire dei veri e propri modelli.
Trellis: Si tratta di loghi in cui la forma principale utilizzata è quella del traliccio, una forma che in base al contesto in cui viene utilizzata assume significati differenti.
Infine, abbiamo i loghi che utilizzano la forma Macaroni, cioè la forma della celebre pasta: i maccheroni.
È una forma che trasmette flessibilità e che bene si abbina all’idea di flusso, di processo ma anche di chiarezza e semplicità a cui si aggiunge quella sensazione di familiarità offerta dalla semplice geometria che quando necessario può anche diventare amichevole e giocosa.
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